
Spiaggia (1), 1994
Sassi marini, uova di cemento, fili colorati, bicchiere. Cm. 10x70x200 variabili Ph© Giovanni Ricci, Milano Palazzo Fabroni, Pistoia, 1994
(1)Spiaggia
I sassi marini testimoniano un luogo, la spiaggia, il mare: il luogo della trasformazione di tutte le cose, come un apparato digestivo. Le uova di cemento sembrano fuoriuscite dai sassi, frutti di un processo metabolico. In un punto un bicchiere di vetro capovolto capta la luce e la liquefà. Su tutto ciò scorre qualche filo dai colori mimetici con il resto.
(2)Spiaggia di San Giorgio
Nel marmo Rosso Verona le conchiglie, testimoni del mare, doni del tempo.
Uova di cemento dello stesso colore dei marmi, frutti di un processo metabolico. In un punto un bicchiere di vetro capovolto capta la luce e la liquefà. Su tutto ciò scorre qualche filo colorato.
(3)Paesaggio
Tre pani d’argilla un po’ mossi e sbattuti per terra sono disposti in linea uno contro l’altro; le facce che si toccano producono dei grumi che “emettono” sassi marini; in alto un gambo di fili colorati è sospeso al soffitto da un pugno d’ argilla nelle sembianze di un piccolo capitello premuto contro la volta; a terra una serie di linee di fili tirati, parallele alla linea dei pani, estendono, come un riflesso, l’opera lungo il pavimento; i fili hanno il colore del luogo, del pavimento di cemento, delle parti rosse di mattoni e muratura, dell’argilla; in generale è come se attraverso l’opera percepissimo il luogo nelle sue parti interiori, come se l’interiorità del luogo fosse “accesa” e trasudasse… l’opera emette il luogo.
Metabolismo
Con Paesaggio metto a fuoco l’idea di metabolismo, quel processo per cui, in un organismo vivente, tutto ciò che è assimilato viene scomposto e trasformato producendo rinnovamento ed energia.
Nel mio lavoro “metabolismo” corrisponde all’idea di un passaggio da una cosa ad un’altra, un passaggio e una combinazione fisico-chimica tra due o più cose a distanza.
La realtà appare come eccitata chimicamente. Questo comporta una sensazione di fermentazione, di uno scomporsi e disassimilarsi di qualcosa in un’altra cosa. Il passaggio, anche invisibile, di materia, di luce, di umore da una cosa all’altra comporta il nascere di una parentela vicendevole. In questo senso anche l’uomo è una “cosa” tra le “cose”.
È come se il colore, le luci, la densità, il contorno di una macchia d’acqua ci facessero sentire in maniera tangibile la pelle di un serpente. Da una sensazione fisica e materica si produce l’immagine a cui quella sensazione appartiene. Tutto il mondo ci ritorna in mano, tutta la realtà risuona nella mente, dentro il corpo.
Il metabolismo è legato, nel lavoro, alla sofisticazione dei sensi e della fantasia che, penetrando nei segreti profondi di una cosa, la fanno come stillare. Perciò non sarà qualcosa che esiste e basta, ma diverrà qualcosa che splende: sarà un avvenimento.