Aradia

Aradia è costituita da una barra di ferro piegata con un angolo aperto, ampio, arrotondato, che delimita un volume chiaro, leggero, aereo, realizzato con foglie in Tnt e una rete da intonaco. E’ una sorta di linea d’ombra appesa che sospende e delimita un volume chiaro e aereo, mi fa pensare a una grande ala.

(Recentemente c’è chi ha avanzato l’ipotesi di Aradia come nome composto, di origine etrusca, atto ad indicare un ruolo o un titolo sacerdotale. Dalla radice Ar fuoco (il fuoco divino della conoscenza, riservata agli iniziati) e da Dia nome di un’antichissima divinità italica della vegetazione riconducibile a Diana. Aradia, quindi, potrebbe significare Sacerdotessa di Diana o Grande Sacerdotessa)

Lucifero (il Testimone resistente)

Due “foglie di quercia” una chiara, di ottone, una più scura, di rame ossidato, inchiodate al muro si flettono dal punto che le tiene unite, tra le due foglie c’è una pallina di para, una sorta di seme nella “gola” tra le due lingue/foglie. La pallina è un punto di concentrazione, che premendo tra le due foglie le apre come una bocca, ciò allude a una Storia, in divenire, di cui Lucifero è testimone. Sotto una sorta di “barba” luminosa e leggera di foglie in Tnt.

Angelus Novus

Angelus Novus è una variante di Lucifero, in Angelus Novus le foglie in Tnt formano un alone luminoso che aderisce al muro, attorno al punto da cui aggettano le foglie in metallo.

Allude all’”Angelus Novus” di Paul Klee, e intende rievocare il senso che Walter Beniamin diede a quell’opera, da lui acquistata:

«Un dipinto di Klee intitolato Angelus Novus mostra un angelo che sembra sul punto di allontanarsi da qualcosa che sta contemplando con sguardo bloccato. I suoi occhi sono fissi, la bocca è aperta, le ali spiegate. Così ci si raffigura l’angelo della Storia. Il suo volto è rivolto al passato. Laddove leggiamo una catena di eventi, lui vede un’unica catastrofe che continua ad accumulare rovine su rovine e le scaglia ai suoi piedi. L’angelo vorrebbe restare, risvegliare i morti e riparare ciò che è stato distrutto. Ma una tempesta sta soffiando dal Paradiso, che ha ingabbiato le sue ali con tale violenza che l’angelo non può più chiuderle. La tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, cui volge le spalle, mentre il cumulo di rovine davanti a lui cresce verso il cielo. Questa tempesta è ciò che chiamiamo progresso»

Foglia di quercia

È una superficie di cartone ritagliata con il laser nel profilo ondeggiante che sintetizza la forma di una foglia di quercia, il taglio prosegue all’interno e, percorrendone la superficie, la apre, generando una spirale. La foglia è colorata attraverso un susseguirsi di linee verticali verdi, linee che intercettano il movimento ondulato della spirale che “apre” il corpo della foglia, che è sospesa ad un ramo di quercia inserito nel muro.

Stella schiacciata

Stella schiacciata mi è apparsa istantaneamente, un flash…stavo maneggiando dei pezzi di bronzo ottenuti fondendo dei lembi di cera calda che avevo un po’ avvolto e premuto. Uno di questi pezzi, che all’inizio mi appariva come “l’oggetto misterioso” di Giorgio de Chirico, nome con cui aveva definito, in suo dipinto, un mucchietto di qualcosa che una Dea, forse Minerva, stava osservando…

All’inizio volevo isolarlo su una grande parete vuota, mi faceva pensare a uno stato cosmico, poi mi ha rivelato un risvolto inaspettato…ho visto tra gli interstizi una stella luccicante pressata tra le pieghe del bronzo. La stella continuava a splendere…Mi è sembrata una metafora allusiva all’epoca attuale, ma anche alla persistente possibilità di un riscatto e alla necessità che sopravviva, nonostante tutto, ciò che esprime forza e vitalità.